sabato 30 marzo 2013

Pizza di Pasqua pecorino e pepe

Domani è Pasqua… Siete pront*?! Cosa avete preparato di buono? Noi quest’anno abbiamo deciso di pranzare in un ristorante delle nostre zone. Per una volta, ci vogliamo godere la Festa in santa pace, senza stress, senza fatiche, senza pensieri. Una giornata a ritmi lenti, lentissimi.

Però c’è una cosa che a casa nostra MAI mancherà: la pizza di Pasqua salata di nonna Giulia! Ah, la dovete provare. Non si può raccontare quanto è buona e non potete immaginarlo neanche dalle foto. È semplicemente divina.
La ricetta è questa:

Non ci avete capito nulla? Be’, in effetti. Nonna, 87 anni compiuti il 7 marzo, l’ha scritta di suo pugno stamattina. È per quella cosa che fate voi col computer, ci ha detto. Però la devi ricopiare in bella perché, lo sai, io mica ho studiato, c’ho la terza elementare io!
Bella la mia nonnina!


INGREDIENTI
4 uova
1 bicchiere d’acqua tiepida
1 e ½ panetti di lievito di birra (35 g circa)
1 bicchiere di olio EVO
1 e ½ etto di formaggio pecorino grattugiato
2 cucchiaini di sale
2 cucchiaini di pepe
Farina 0 q.b.

Prendete una grossa ciotola, sbattete le uova, aggiungete l’olio, il pecorino e mezzo bicchiere d’acqua tiepida. Mescolate bene, poi aggiungete il pepe e il sale. Nel frattempo sciogliete il lievito nell’altro mezzo bicchiere d’acqua tiepida e versatelo nella ciotola insieme a tutti gli altri ingredienti. Iniziate ora a versare qualche cucchiaio di farina. Non saprei dirvi quanti. L’impasto deve essere molto molto molto morbido. Lavoratelo per un po’ con le mani sulla spianatoia o sul tavolo, delicatamente. Poi mettetelo in una teglia dal bordo alto e fate lievitare per un’oretta abbondante, in ambiente caldo. Noi avvolgiamo la teglia con uno straccio di lino e poi la copriamo con una coperta di lana.
Una volta avvenuta la lievitazione mettete in forno preriscaldato a 180° per 45 minuti circa, finché la superficie diventerà dorata.


Pronta. Perfetta. Non è Pasqua senza pizza salata.
Questa ricetta è un dono per noi, e per tutti voi. Un dono che profuma di passato, di lievito e farina, di mani sciupate dal lavoro, rughe profonde che sanno di sole e di campi, occhi trasparenti e capelli arruffati, dialetti e merletti… un dono caldo, che sa di casa.
Fatene buon uso!
Un abbraccio enorme da me e Daniele: ché il Bene che vi avvolge cresca col vento del mattino…
BUONA PASQUA!

5 commenti:

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